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      REFLUSSO VESCICO-URETERALE  

 

Il materiale per l'endoscopia

 

 

 

Il trattamento endoscopico

 

 

 

 

 

 

 

Procedura:

 sotto visione diretta, attraverso il cistoscopio, l'ago per iniettare il Deflax ® viene introdotto sotto la mucosa vescicale 2-3 mm al di sotto l’orifizio ureterale;

nei bambini con il grado IV e V di reflusso con ampi meati l'ago dovrebbe essere inserito direttamente nell’orifizio ureterale;

l'ago viene avanzato per circa 4-5 mm sotto la mucosa e l'iniezione iniziata lentamente;

come il Deflax ® viene iniettato un rigonfiamento appare nella parete dell'uretere;

una iniezione corretta crea l'aspetto di un vulcano con il meato ureterale che assume l’aspetto di una mezzaluna.

La percentuale di risoluzione del reflusso è del 70% almeno per i bassi gradi.

 

Punti controversi sul trattamento del reflusso.

I punti maggiormente in discussione oggi sul trattamento del RVU riguardano:

  • quale terapia è più efficace per somministrazione di profilassi antibiotica - trattamento continuo con un unico agente o alternato di due agenti antibiotici;

  • la profilassi continua apparentemente non ha nessun vantaggio rispetto trattamento delle infezioni individuali (per pazienti che hanno però raggiunto il controllo minzionale!);   

  • la durata ottimale della profilassi (c'è già una tendenza a terminare la profilassi, in particolare nei maschi, una volta che hanno raggiunto il controllo vescicole);

  • il trattamento endoscopico può essere considerato ormai  una ragionevole alternativa di prima linea nella gestione di RVU di basso o moderato grado;

  • infine, quali sono i vantaggi nel trattamento del RVU vista la prova che i danni più gravi al renale sono in gran parte congeniti e quindi non suscettibili ad alcun trattamento. Inoltre, il basso tasso di nuove cicatrici in bambini nel follow-up può essere invocata come prova del fatto che lo sfregio più grave si è già verificato e che qualsiasi ulteriore intervento modifica poco l’andamento del reflusso.

   

Questi argomenti possono essere contestati dalla vasta mole di evidenze cliniche e sperimentali che indicano che effettivamente una pielonefrite può causare nuove cicatrici renali. Inoltre alcuni studi hanno riscontrato, nei fratelli di bambini con patologia da reflusso, una incidenza significativamente più alta di danno renale se questo è riconosciuto solo in seguito ad una infezione rispetto ai loro fratelli la cui diagnosi era stato compiuta da screening (cioè prima del verificarsi di infezione). Questo dato può essere interpretato come la prova che il danno post-infettivo non è così raro.

Infine gli argomenti teorici per ignorare il RVU tendono a concentrarsi sulle cicatrici renali trascurando l'impatto delle ricorrenti infezioni sul benessere complessivo dei bambini durante nell'infanzia.

 

 Argomenti correlati:

-         infezione delle vie urinarie 

 

Bibliografia essenziale:

·        Guidelines on the management of primary vesicoureteral reflux in children. American Urological Assocation. www.auanet.org 

·        Pirker ME, Colhoun E, Puri P. Renal scarring in familial vesicoureteral reflux: is prevention possible? J Urol 2006; 176(4 part2): 1842–1846 

·        Ransley PG, Risdon RA, Goldy ML. High pressure sterile vesicoureteral reflux and renal scarring: an experimental study in the pig and minipig. Contrib Nephrol 1984; 39: 320–343 

·        Stenberg A, Hensle T, Lackgren G. Vesicoureteral reflux: a new treatment algorithm. Curr Urol Rep 2002; 3(2): 107–114 

·        Van der Voort JH, Verrier-Jones K. Vesico ureteric reflux: definition and conservative management. In: Stringer MD, Oldham KT, Mouriquand PDE (eds). Paediatric Surgery and Urology: Long Term Outcomes. Cambridge: Cambridge University Press 2006: 555–570 Verrier Jones K. Prognosis for vesico ureteric reflux. Arch Dis Child 1999; 81: 287–289 

·        Yeung CK, Godley ML, Dhillon HK et al. The characteristics of primary VUR in male and female infants with prenatal hydronephrosis. Br J Urol 1997; 80: 319–327

 

 

 

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