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      CRIPTORCHIDISMO - TESTICOLO RITENUTO  

 

 

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Indagini per criptorchidismo sono raramente necessarie, tranne per i casi in cui entrambi i testicoli sono impalpabili. In questo caso indagini ormonali, come il test di stimolazione con hCG, il dosaggio dei livelli sierici degli androgeni o addirittura l'analisi del cariotipo possono essere opportuni. Se almeno un testicolo è presente questi produrrà ormoni. Il passo successivo è sempre e comunque la conferma chirurgica, meglio se laparoscopica a cui segue l’orchipessia in uno o due tempi. L’esame ecografico è spesso inaffidabile, mentre la risonanza magnetica potrebbe essere necessaria in casi molto particolari.

 

Il motivo della necessità di una correzione del criptorchidismo è che il testicolo necessita di una temperatura ottimale di circa 4°C in meno rispetto la temperatura interna del corpo. Temperature superiori, ovviamente se prolungate negli anni, possono causare un progressivo sconvolgimento della biochimica e delle fisiologia delle gonadi. Alla nascita le cellule germinali del testicolo, note come un gonocite, si trasformano in spermatogoni di tipo A nel primo anno di vita, per poi trasformarsi successivamente in spermatogoni di tipo B nei primari di circa 3-4 anni di età. Queste cellule poi rimarranno relativamente dormienti fino all'inizio della pubertà.

Nel criptorchidismo la trasformazione in spermatogoni di tipo A può essere compromessa e può portare quindi  ad una riduzione della fertilità. Inoltre nei testicoli ritenuti possono più facilmente conservare cellule immature anche in età adulta. Tale situazione, secondo alcuni autori, sarebbe la causa del rischio aumentato alla comparsa di neoplasia testicolare nei pazienti criptorchidi.

 

   

Quindi, queste informazioni hanno avuto un impatto importante nel determinare la scelta e la tempistica del trattamento chirurgico del criptorchidismo. Nonostante questo, tuttavia, l’età ottimale a cui sottoporre il bambino all’intervento non è ancora nota, come pure ancora non è completamente noto se il rischio di infertilità e di tumori maligni nei bambini con criptorchidismo acquisito siano le stesse di quelle con criptorchidismo congenito, anche se solo in questo caso il rischio neoplastico sembra aumentato  rispetto il normale. L’età ottimale all’intervento è indicativamente quella attorno l’anno di età, tenendo in considerazione  pure il rischio anestesiologico alla procedura.

 

Il trattamento medico con terapia ormonale rimane controverso, in quanto entrambe, gonadotropina e LHRH, hanno dimostrato di avere percentuali di successo tra il 10% e il 50%. In particolare, percentuali di successo più elevate, sono state trovate solo in bambini che potrebbero essere considerati come portatori di testicoli fluttuanti.

Nei bambini con insufficienza congenita della migrazione del gubernaculum allo scroto, un trattamento ormonale sembra avere una percentuale molto bassa di successo.

Il trattamento chirurgico risulta quindi alla base della terapia del criptorchidismo.

Il principio nella gestione chirurgica è quello di mobilizzare il testicolo e trasporlo all'interno dello scroto. Per i testicoli palpabili la preferenze è l’orchipessia classica con incisione a livello inguinale. I dettagli chirurgici non saranno qui discussi (vedi per sintesi l'allegato al sito in pdf qui di lato).

 

 

 

 

 

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