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      IL REFLUSSO GASTRO-ESOFAGEO  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gli individui sani possono sviluppare persistente ipersensibilità esofagea, tale che il fisiologico RGE o anche il semplice mangiare o di bere può essere sufficiente a indurre il dolore.

I neonati con pianto e disturbi nell'alimentazione sono percepiti come più vulnerabili dai genitori a seconda delle percezioni, esperienze, capacità di comprensione, condizioni psico-sociale. Fino al 70% dei bambini hanno rigurgito fisiologico che si risolve spontaneamente nel 95% ai 12 mesi di età.

Quando si ha una storia di "Vomito" è importante distinguere tra rigurgito e vomito come causa di reflusso gastroesofageo. A differenza del vomito, il rigurgito non ha alcun riflesso con alterazione di SNC, con spasmi intestinali, nausea o conati. Nei neonati, invece, a causa di un  esofago breve, la maggior parte episodi di reflusso tendono a presentarsi come "vomito" e sono comunemente riportati come tali dai genitori. Una storia di rigurgito è risultato essere né necessario né sufficiente per una diagnosi di GERD a causa della sua mancanza di sensibilità e specificità. I bambini con meno di 5 anni con GERD tendono a presentarsi più spesso con il rifiuto del cibo, rigurgito, vomito e dolori addominali. I bambini con una storia di vomito dopo il pasto hanno difficoltà ad accettare il cibo, nonostante non abbiano modificazioni del cavo orale e faringe. L'ipotesi proposte per spiegare questo è che l'esposizione all’acido delle terminazioni dei chemiorecettori mucosi e nervosi dell'esofago trasferiscano segnali afferenti ai nervi spinali che vengono trasmessi al cervello che percepisce la sensazione di dolore o fastidio. Le alterazioni neurochimiche indotte in questo percorso da ripetuti episodi di reflusso sembrano persistere anche dopo che l'iniziale stimolo nocivo (ossia il vomito o il GERD) si sia

 

 

risolto, lasciando il bambino con ipersensibilità ad ogni movimento del bolo lungo l'esofago, compresa quindi l'ingestione di cibi.

I bambini più grandi sono in grado di dare una cronologia al bruciore di stomaco ed al rigurgito rendendo la diagnosi di GERD più facile.

Il sintomo predominante di GERD nei bambini dai 6 ai 17 anni è stato segnalato essere il rigurgito o il vomito, la tosse e il dolore. In alcuni studi inoltre il 18% dei bambini con malattia da reflusso gastroesofageo ha riferito dolore retrosternale.

La malattia da reflusso “non-erosiva” è più comune nei bambini sintomatici con esofagite da reflusso gastroesofageo senza associte altre patolofgie concomitanti, mentre quella “erosiva” è riferita, in più di un terzo dei casi, in pazienti con sottostante malattia predisponente il reflusso gastroesofageo. Fra questi fattori di predisponenti alla malattia da reflusso grave si hanno le patologie neurologiche, l’atresia esofagea, le malattie polmonari croniche, l’ernia iatale e l’ernia diaframmatica congenita.

 

Diagnosi strumentale.

Uno studio radiologico è indicato se vi è una storia di vomito, disfagia, o odinofagia. Non dovrebbe essere fatto per la diagnosi di GERD, ma per escludere condizioni che possono mimare GERD, come i disturbi strutturali del tratto gastrointestinale superiore. Nei bambini più piccoli e in quelli con disabilità dello sviluppo neurologico che presentano difficoltà nell’alimentare necessitano di una valutazione approfondita delle fasi orale, faringe, dell'esofago e della deglutizione con uno studio videofluoroscopico.

 

 

 

 

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