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L’INCONTINENZA URINARIA FUNZIONALE IN ETA’ PEDIATRICA | ||||||||
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Tali trattamenti vanno sempre personalizzati e comprendono metodiche che vanno dal biofeedback all’allarme acutistico, ed in tale processo devono sempre essere coinvolti in eguale misura sia il bambino che i genitori. I suoi obiettivi sono un miglior controllo della vescica e una migliore qualità della vita rafforzando la responsabilità dai pazienti riducendo le tensioni intrafamiliari. Importante è la regolarizzazione nell’assunzione di liquidi e delle minzioni. Va insegnato al bambino a riconoscere gli stimoli urinari ed a recarsi in bagno alla comparsa del sintomo cercando di regolarizzare la frequenza minzionale. Importanti le minzioni al mattino ed alla sera come pure, nel bambino enuretico, la riduzione dell’assunzione di liquidi la sera. Anche il controllo della quantità di liquidi ingeriti durante la giornata è importante, verificando che questa non sia eccesiva ma sopratutto che sia distribuita regolarmente lungo l’arco della giornata. Nei bambini affetti da incontinenza urinaria si deve consigliare di andare in bagno ad intervalli regolari (ogni 3-4 ore) cercando sempre di responsabilizzare il bambino in tale trattamento. Questo controllo della minzione, soprattutto quando viene associato a diari minzionali, ha un impatto positivo nel potenziare l'effetto terapeutico. In caso di minzione disfunzionale la terapia con il biofeedback è un metodo molto efficace nel trattamento di tali problematiche e consiste nell’insegnare, tramite stimoli visivi e/o sonori, a riconoscere e rilasciare il piano perineale alla minzione. Altri tipi di terapie consistono nelle neuromodulazione tramite stimoli transcutanei / percutanei. Nell’enuresi notturna il trattamento comportamentale consiste nell’utilizzo dell’allarme acustico notturno, ossia tramite il posizionamento di un sensore sulle mutandine che suona in presenza di umididà, segnalando al paziente che è iniziata la minzione. Prima di iniziare la terapia è fondamentale una corretta informazione a tuta la famiglia. In genere se ne consiglia l’utilizzo per un periodo di circa 3-6 mesi, e comunque sono necessarie dalle 30 alle 50 notti prima di ottenere dei risultati. I tassi di risposta sono intorno all’80%, sopratutto se associati ad un approccio comportamentale all’atto della minzione notturna (per esempio il rifarsi da solo il letto) (11). Dal punto di vista farmacologico nell’enuresi notturna si può utilizzare la desmopressina con risultati variabili attorno al 50-60%. Grazie però alla sua rapidità di risposta è utilizzata come farmaco assunto in caso di “necessità”, per risolvere situazioni occasionali come ad esempio i viaggi scolastici. Se la capacità della vescica è ridotta, o in caso di vescica iperattiva, gli anticolinergici possono risultare efficaci. Poche indicazioni esistono per la tossina botulinica A e gli alfa-bloccanti, anche se questi ultimi sembrano avere una certa utilità nella minzione disfunzionale. |
Pochi dati esistono per le terapie complementari come l'agopuntura, l'ipnosi, o la chiroterapia. Indipendentemente dal tipo di scelta terapeutica importa ricordare che il risultato è sempre correlato ad un corretto inquadramento della problematica, al colloquio col bambino e la famiglia e con un regolare follow-up.
Bibliografia:
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