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ENURESI | ||||||||
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La terapia comportamentale richiede un genitore di sostegno, un bambino motivato, la pazienza e il tempo (una media di 6 mesi). Evidente è anche l'influenza positiva del medico nella sua capacità di stabilire un rapporto con il bambino e nel generare la motivazione. In pratica i risultati migliorano quando i genitori e il bambino capiscono che il problema migliora con l’adesione alle indicazioni comportamentali. Il diario minzionali e intestinale se ben eseguito aiuta la famiglia e il bambino a seguire i progressi. Le famiglie devono comprendere che il miglioramento sarà lento anche se costante. Il trattamento della stipsi può aiutare a ridurre l’enuresi, anche se molti studi in merito sono ancora in corso. L’utilizzo di farmaci come il Macrogol può aiutare molto e ha effetti collaterali minimi. La postura ottimale sul wc per rilassare i muscoli del piano pelvico, sia per lo svuotamento della vescica che dell'intestino, consiste nello stare seduti appieno sulla tavoletta con le gambe divaricate e con i talloni ben appoggiati a terra o su un poggiapiedi. L'esperienza clinica suggerisce che i bambini più piccoli hanno un gran beneficio dall'uso di uno sgabello, e dovrebbe inoltre essere consigliato loro di non aver fretta e di non spingere. La terapia comportamentale per rilassare la vescica e i muscoli del piano pelvico hanno dimostrato di migliorare i risultati nei bambini con frequenza e urgenza minzionale diurna. Le tecniche di biofeedback, in tal senso, sono ottimali per aiutare i bambini a riconoscere e rilassare il piano muscolare e andrebbero sempre proposte. La terapia con allarme acustico notturno (AAN) prevede che il bambino sia stimolato al momento in cui bagna. Si presume che la terapia con l’AAN migliori il riconoscimento degli stimoli sensoriali che afferiscono al sistema nervoso durante il riempimento/svuotamento vescicale notturno. La terapia va proseguita per almeno 3-6 mesi. I risultati sono buoni se associati a stimoli di rinforzo, come eseguire il cambio del letto da parte del bambino. I farmaci usati per trattare l’enuresi comprendono la desmopressina, gli agenti anticolinergici ed i triciclici (e loro simili).
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La Desmopressina riduce la produzione di urina durante la notte. L'evento avverso più grave riportato con questo farmaco è l’iponatremia sintomatica. In terapia i bambini devono essere istruiti a non bere durante le 2 ore precedenti il momento di coricarsi e per il resto della notte. I genitori dovrebbero essere avvisati di non somministrare il farmaco nelle notti quando vi è assunzione di liquidi in eccesso, come ad esempio durante le attività sportive serali o attività sociali. La Desmopressina deve essere interrotta se compare mal di testa, nausea o vomito. Gli effetti collaterali sono però divenuti più rari da quando non si utilizza più la versione spray. Se la problematica è poi individuata in una bassa capacità vescicale le terapie proposte comprendono farmaci anticolinergici come l'Ossibutinina. L'esperienza clinica suggerisce che alcuni bambini beneficiano di una combinazione di Desmopressina per ridurre poliuria notturna e un farmaco anticolinergico per favorire l’aumento della capacità funzionale della vescica. Quando questi farmaci sono prescritti il bambino deve essere seguito da vicino dal pediatra per la possibile comparsa o peggioramento della stipsi e per l’incremento del volume residuo dopo la minzione. Riguardo l’Imipramina (e simili), anche se efficace in alcuni casi, presenta troppi effetti avversi (che comprendono l'associazione con i cambiamenti di umore e disturbi del sonno) ed il rischio di morte per overdose. La Children International Continence Society raccomanda l’uso di tale farmaco solo quando tutte le altre terapie hanno fallito. La Reboxetina (anche associato alla desmopressina), un inibitore della ricaptazione della noradrenalina, è farmacologicamente correlata all’imipramina, ma è senza apparente tossicità cardiovascolare. |
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