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      ESTROFIA DELLA VESCICA  

 

 

Osteotomia posteriore

 

Trazione sec. Bryant modificata

 

 

 

 

Diagnosi.
La diagnosi di Estrofia della vescica può essere fatta già in epoca neonatale. La diagnosi è supposta da: assenza di riempimento vescicale, un impianto basso dell’ombelico, l'allargamento del ramo pubico, diminutivo volume dei genitali, e una massa addominale inferiore che aumenta di dimension
e con la progressione della gravidanza.

 

Management alla nascita.
Il cordone ombelicale deve essere legato con 2-0 seta in modo che il clamp ombelicale non provoca traumi alla vescica. La vescica deve essere coperto
e protetta con un film non adesivo e sterile per evitare che la mucosa non subisca traumi. La vescica è irrigata frequentemente con soluzione salina.
La vescica deve
quindi essere valutata per determinarne lidoneità alla chiusura. Una vescica troppo piccola senza elasticità o contrattilità può risultare inadeguata per una chiusura primaria. Lalternativa alla chiusura primaria include l’attesa permettendo alla vescica di crescere, l’escissione
della vescica e di la ricostruzione con intestino della stessa,
una diversione urinaria preservando la vescica piccola che p essere utilizzata come uretra posteriore. Per le vesciche che sono adatte alla chiusura primaria ci sono approcci diversi che sono stati utilizzati. Il primo comporta una completa chiusura primaria della vescica con riparazione dell’epispadia in un'unica fase e successiva ricostruzione del collo della vescica. La seconda prevede la chiusura anticipata della vescica e della parte posteriore dell’uretra e della parete addominale, con o senza osteotomia pelvica e la successiva riparazione dell’epispadia, mentre l’eventuale ricostruzione del collo vescicale con reimpianto dell'uretere viene eseguita all’età circa di 4-5 anni.

   

Altri tipi di riparazione, come quella di Kelly, mancano di verifiche a lungo termine sulla loro efficacia.
L’Osteotomia pelvica dovrebbe essere considerata quando
la chiusura della vescica viene eseguita dopo 72 ore di età, se il bacino non è malleabile o se la diastasi è maggiore
di 4 cm.
L’obbiettivo è quello di collocare l'uretra nel profondo dell'anello pelvico tale da determinare un aumento
la resistenza
al collo della vescica, portare i muscoli del pavimento pelvico vicino alla linea mediana dove possono sostenere il collo della vescica al fine di migliorare la continenza futura
.

 

Complicanze.
Dopo la chiusura iniziale di estrofia vescicale, la principale
complicaz
a è il prolasso della vescica, deiscenza della ferita e l’ostruzione uretrale.
Calcoli renali o vescicali sono una potenziale complicazione secondaria.
Per ridurre al minimo possibili complicanze legate alle infezioni,
la vescica deve essere protetta alla nascita con film di plastica per evitare denudamento della mucosa. Dovrebbe essere lavata con soluzione salina sterile. Gli antibiotici devono essere pre-operatori, di solito sotto forma di ampicillina e gentamicina e continuato per almeno 7-10 giorni dopo l'intervento.
Le ossa del pube
debbono essere mantenute in apposizione
per ridurre al minimo la tensione della ferita. Se la chiusura iniziale, viene eseguita
nelle prime 72 ore della vita l’osteotomia può essere evitata. In caso contrario osteotomia pelvica bilaterale aiuterà a proteggere la chiusura.
 

 

 

 

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